Continuando la nostra analisi sui giochi semplificati (vedere articolo parte I) detti anche “Small side game” ci concentreremo ora sui vantaggi di questa metodologia di allenamento.
Il primo tra questi è determinato da un più facile apprendimento sia dei gesti tecnici che dei comportamenti tattici da parte dei piccoli allievi. Specifichiamo che i giochi semplificati possono essere impiegati anche con giocatori già formati nel tentativo di rafforzare determinati concetti tecnico – tattici.
L’apprendimento più facile, ma anche più veloce è determinato dal numero ridotto di allievi partecipanti al gioco e quindi dal numero maggiore di volte in cui il gesto tecnico o la situazione tattica si ripeterà per ognuno di loro.
Il numero ridotto di partecipanti determina anche un maggior grado di concentrazione da parte degli stessi. Più soggetti partecipano ad un’attività più alto è il rischio che ognuno di essi venga distratto dagli altri.
Un altro vantaggio è determinato dal maggior spazio e dal maggior tempo a disposizione dei partecipanti che permetteranno loro di eseguire al meglio il gesto tecnico e di allenare la mente a pensare ai movimenti da eseguire ancor prima di ricevere il pallone.
I giochi semplificati, soprattutto in una scuola calcio, servono per aiutare gli allievi più timidi e meno abili rispetto ai cosidetti più “bravi”. Per fare un esempio banale, spesso in una partitella anche 7 contro 7 o 8 contro 8 i meno bravi e timidi toccheranno pochissime volte la palla. Questo puo’ davvero crear loro dei problemi psicologici che possono sfociare nella sindrome di “Burnout” e portare l’allievo ad abbandonare la disciplina sportiva. Purtroppo molti allenatori “veri fenomeni”, quelli che vogliono lavorare solo con gli allievi più abili, contribuiscono a questo triste fenomeno, dividendo durante gli allenamenti gli allievi più abili da quelli meno abili…. (Fine seconda parte – continuate a seguirci la prossima settimana).